L: certo che da bambina ero scema: disegnavo stesa sul pavimento, con i gomiti puntati sulle mattonelle, le costole che premevano l'aria nei polmoni, le ginocchia sbucciate e indolenzite.
Poi un giorno andai da mia madre e gli dissi che volevo una scrivania.
Me la comprò, bianca, con un grande cassetto.
Il giorno dopo mi ritrovò stesa sul pavimento con un pennarello nero in mano.
D: invece una volta mi trovarono stesa sul letto con gli occhi chiusi, la testa che mi pendeva all'indietro a pochi centimetri dal pavimento e con un coltello in mano.
Mia madre mi vide e spaventata mi chiese: "Che fai?" e io mi tirai su "Niente, scherzo".
L: chissà che avevi nella testa...
D: farfalle.
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