giovedì, luglio 31, 2008

Mondi da vedere

Giovedì 31. Firenze ore 16,00.



Il sole è diventato un ricordo lontano, soffocato da un cielo grigio asfalto rovente.



Il treno si ferma, scendo. Qualcuno corre verso i binari, altri sbuffano guardando i tabelloni, un uomo grasso con la camicia unta si asciuga il sudore, nonostante la frenesia della gente tutto sembra non avere suono, ad un tratto un tossico (credo) mi si para davanti, è scheletrico e ha gli occhi chiusi e il baricentro spostato all'indietro, perde l'equilibrio, barcolla, poi si riprende e si trascina via a braccia tese.
Zombie.



-Sai che viaggio: "fatto" alla stazione- penso, e mi avvicino alla fermata dell'autobus.
Fuori il cielo è una stoffa pesante sulle nostre teste, ovatta i suoni e rende tutto irreale.
La luce è ovunque, ma non si vede un raggio. Alzo la testa e vedo un sole molliccio appeso sopra le nostre teste e forse da lontano l'autobus che arriva, faccio una corsa e salgo in tempo, per fortuna sono allenata . -scusi è il 23 questo?- chiedo ad un signore che guarda fuori da finestrino, si volta e noto che ha un occhio solofunzionante, l'altro è lì, fermo, tutto raggrinzito -si è il 23 va verso il duomo- E no cazzo, io devo andare dalla parte opposta. Quindi mi catapulto dall'altra parte della strada e raggiungo il tendone di un bar, perché nel frattempo comincia a cadere qualche goccia.
Mentre aspetto sento un presenza piuttosto alta di fianco a me, è un uomo alto, con la fronte sporgente e le mani enormi (no, non è morandi). Comincio a chiedermi dove cazzo sono e perché tutto è così grottesco. La risposta arriva dopo poco, dopo qualche goccia di pioggia che rende l'aria ancora più densa: arriva il 23, apre le porte, scende un uomo sulla trentina con una camicia blu completamente curvo, è lì che penso di essere in un film di Carpenter.


L'autobus è pieno, ovviamente, e senza aria condizionata, ovviamente, tutti hanno la faccia tesa e sudata, qualcuno si sventola invano. Malgrado i finestrini aperti non si respira, l' atmosfera è postapocalittica. Mi vengono in mente le prime immagini del cartone di Ken Shiro, poi la gente che nel 3000 spaccia l'ossigeno, cosa ormai rara per i nostri polmoni così abituati a respirare merda, l'aria che diventa droga. La pioggia sarà così acida da ferire la pelle, e i barboni andranno in giro sfigurati, mentre chi potrà avrà la sua aura protettiva, e poi la Sardegna inglobata in una cupola, con tanto di eventi atmosferici indotti, (primavera,estate,autunno,inverno) luogo riservato alle vacanze di chi è al potere, mentre noi qui sul continente saremo costretti a sopportare i 35 gradi fissi, umidità e cielo velato per tutto il resto dell'anno. Il mondo sarà una grande Milano. O Londra se preferite. Non ci sarà pià nessun giuliacci a delucidarci sul meteo, sarà sempre tutto estremamente uguale e i nostri figli cresceranno bianchi e mollicci, come le piante che vivono nel semibuio. Nel 3065 Marte ci dichiarerà guerra e allora saranno cazzi per tutti. Ma io sarò già morta e contenta comunque di non aver buttato cicche in terra e aver fatto la raccolta differenziata.
Poi mi fermo e penso: ma stai bene?Non mi rispondo, ma scendo in fretta e corro in biblioteca
-sono venuta a restituire questo-




David Lachapelle


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