sabato, luglio 15, 2006

Studenti M & G




ecco: a nostro rischio e pericolo metto il link :

link

fatto.
divertitevi : )

martedì, luglio 11, 2006

Vulnerable - Game

Anagrammare la frase:

formule muse nono sebacee


indizi:
1- la frase contiene un paragone
2- la frase è composta da parole contententi il seguente numero di lettere: 1- 4-6-2-9
3- questione di equlibri, pesi, misure
4- Abdallah, un giovane algerino morto suicida

mercoledì, luglio 05, 2006

Uno e centomila nessuno

La Maschera, ci indossa











lunedì, luglio 03, 2006

Titolo a piacere

Ancora primavera



Se spostiamo i macigni anche il fiume cambierà il suo corso

(detto Zen)

Joe Pesci

Tutto comincia con un camionista ubriaco o forse stanco sull'autostrada che varca ripetutamente la linea di mezzedria e oscilla di là nella corsia di emergenza.
L'asfalto ci porta facilmente sul lungo mare pieno di luci, musiche e odore di pesce fritto.
Hanno descritto questi luoghi come i luoghi della perdizione, del sesso perverso, anale, transessuale e omosex, del voyeurismo, dei tacchi a spillo su gambe mascoline, di parrucche fuxia, di arancia e martini bianco, di cocaina e scritte glitter.

Sarà l'umidità ma sento che staserà tutto è più vivido, più marcato, più nuovo, come un quadro appena dipinto. Il rumore del mare restituisce ritmo ai pensieri che si erano annidati in concavità troppo strette, ammassti uno sull'altro, intricati.

S:"Facciamo un gioco"
L:"Che gioco?"
S:"Quello che devi spiegare una cosa con altra parole, senza dire il nome"
L:"Mmmm ok. Inizia tu"
S:"Mistero"
L:"Una senzazione che equivale a guardare la superficie dell'acqua senza vedere cosa c'è sotto"

sabato, luglio 01, 2006

Spugne di cemento, magnolie e sangue

music theme: INTERIOR SONG
mood: distract


I muri sono pezzi di storia, spugne di cemento. Per un motivo stupido, o meglio dimenticanza, mi ritrovo accasciata sulle scale di casa-Albeggia- Fuori ogni cosa è avvolta dalla nebbia ed è talmente umido che H2O straborda dal cielo e cade giù sugli ulivi, sulle ragnatele, su capelli troppo lunghi che sanno di salmastro, su pelli troppo aride perché si distendano.

Amo questo muro, anche per le volte in cui sono scivolata e mi ha strappato via qualche centimetro di cute. E' un muro bianco e ruvido, piendo di intersizi, poroso...se ci appoggi il palmo della mano lo senti quasi respiare. Ha ingoiato tutto, lo ha intrappolato divenendo sempre più sporco.



Ha assorbito urla, risate, insulti, lacrime, musica grunge e ritornelli canticchiati con le matite colorate tra le dita, fumo di sigarette rollate da dita che non trovano posa, ha ingurgitato sangue, gas e il profumo delle magnolie, l'eco di supertele che rimbalzano sull'asfalto, l'aroma stucchevole delle big bubble panna e fragola. Dentro quel cemento si sono incuneati giorni che sembrano gli ultimi, l'eccitazione puberale, lo smog da un po' di tempo a questa parte.

Vorrei che mi raschiasse via cosa so che nessuno vuole, ma forse chiedo troppo.
Mi limito a far scorrere le dita sulla sulla superficie, e sentire tutto ciò aggrovigliarsi alle impronte digitali.