lunedì, luglio 03, 2006

Joe Pesci

Tutto comincia con un camionista ubriaco o forse stanco sull'autostrada che varca ripetutamente la linea di mezzedria e oscilla di là nella corsia di emergenza.
L'asfalto ci porta facilmente sul lungo mare pieno di luci, musiche e odore di pesce fritto.
Hanno descritto questi luoghi come i luoghi della perdizione, del sesso perverso, anale, transessuale e omosex, del voyeurismo, dei tacchi a spillo su gambe mascoline, di parrucche fuxia, di arancia e martini bianco, di cocaina e scritte glitter.

Sarà l'umidità ma sento che staserà tutto è più vivido, più marcato, più nuovo, come un quadro appena dipinto. Il rumore del mare restituisce ritmo ai pensieri che si erano annidati in concavità troppo strette, ammassti uno sull'altro, intricati.

S:"Facciamo un gioco"
L:"Che gioco?"
S:"Quello che devi spiegare una cosa con altra parole, senza dire il nome"
L:"Mmmm ok. Inizia tu"
S:"Mistero"
L:"Una senzazione che equivale a guardare la superficie dell'acqua senza vedere cosa c'è sotto"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Indovino: Siamo stati in gita a Torre del Lago?

letz ha detto...

shi esatto.